È arrivato il momento di rinnovarsi e di saggiare nuovi orizzonti per Matteo Paolillo. Quale sarà la sua nuova strada dopo Mare Fuori?
Non c’è dubbio che, negli ultimi anni, Matteo Paolillo sia diventato uno dei volti simbolo e più rappresentativi della serie italiana più amata del momento: il suo Edoardo, infatti, da “spalla” di Ciro Ricci è ben presto diventato una vera e colonna portante delle vicende dell’Ipm.
Per lui, però, sembra ora essere arrivo il momento di lasciarsi questo mondo alle spalle e soprattutto di dire addio al cast che lo ha reso noto e amato agli occhi di tutti noi: ma quali sono i progetti futuri di Matteo Paolillo?
A svelare i suoi piani, sogni e desideri è lo stesso attore, che nel corso di un’intervista ha rivelato quali sono le strade che gli piacerebbe approfondire e in particolare in che modo desidera raccontare la propria arte. Scopriamo insieme cosa dobbiamo aspettarci da Matteo Paolillo.
Mare Fuori, quale sarà il futuro di Matteo Paolillo
Così, arrivano finalmente le dichiarazioni da parte dello stesso Matteo Paolillo in merito a quello che sarà il suo futuro una volta lasciato l’ormai familiare e caro set di Mare Fuori. Per il suo “Edoardo”, infatti, spende solo parole di affetto e ne parla come di un percorso di crescita personale: talmente intenso che, per lui, è stato impossibile fino a ora concentrarsi su altro.
Ma adesso riconosce essere arrivato il momento di saggiare anche nuove strade e, tra i suoi progetti futuri, ad esempio, è già possibile citare un film con Valentina De Amicis. Non finisce certo qui: perché, come tutti noi ben sappiamo, Matteo Paolillo è anche l’autore della sigla ormai internazionale di Mare Fuori, che col tempo ne è divenuta anche il simbolo per eccellenza.
Proprio per questo motivo, il giovane non esclude una possibile carriera da musicista. Per finire, sempre nel corso di un periodo che potremmo definire di transizione e rinnovazione, l’attore ha confessato di star approfondendo una nuova via per parlare della sua arte. Matteo Paolillo ha parlato, quindi, del romanzo che ha scritto: il suo titolo è 2045.
L’interprete ha provato a lasciarsi andare a qualche spiegazione. Il fulcro del suo racconto è la tecnologia, il suo futuro e soprattutto la strada in cui ci sta portando. Nel suo libro ha deciso di parlare del rischio di allontanarsi dalle proprie emozioni e da ciò che ci rende umani, perché magari troppo alienati da tutti i dispositivi che ci circondano.